Scrivere un libro in prima o terza persona: quale scegliere?
Hai sempre sognato di scrivere un libro, ma non sai se farlo in prima o in terza persona? Non sei solo. Molti scrittori si trovano davanti a questa scelta difficile, che può influenzare notevolmente il tono, lo stile e il coinvolgimento del lettore.
Non esiste una risposta giusta o sbagliata, la scelta dipende dalle tue preferenze personali e dal tipo di storia che vuoi raccontare. Tuttavia, ci sono alcuni fattori da tenere in considerazione quando prendi la tua decisione.
I vantaggi della prima persona
Scrivere in prima persona significa raccontare la storia dal punto di vista di un personaggio. Ciò consente al lettore di entrare nella mente del personaggio e di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. Questo può creare un forte senso di intimità e di coinvolgimento, e può aiutare il lettore a identificarsi con il protagonista.
La prima persona è anche un buon modo per creare un tono personale e colloquiale, e può essere utilizzata per raccontare storie autobiografiche o semi-autobiografiche. Inoltre, può essere utile per creare un senso di immediatezza e di urgenza.
I vantaggi della terza persona
Scrivere in terza persona significa raccontare la storia da un punto di vista esterno. Ciò consente all’autore di assumere un tono più oggettivo e di raccontare la storia da più prospettive. Questo può essere utile per raccontare storie complesse o per creare un senso di distanza tra il lettore e i personaggi.
La terza persona è anche un buon modo per creare un tono più formale e distaccato, e può essere utilizzata per raccontare storie storiche o epiche. Inoltre, può essere utile per creare un senso di mistero e di suspense.
Problemi relativi alla scelta della persona
Ci sono alcuni problemi che potresti incontrare quando scegli la persona in cui scrivere il tuo libro. Ad esempio, se scegli la prima persona, potresti avere difficoltà a mantenere la coerenza del punto di vista. Potresti anche avere difficoltà a scrivere scene in cui il tuo personaggio non è presente.
Se scegli la terza persona, potresti avere difficoltà a creare un senso di intimità e di coinvolgimento con il lettore. Potresti anche avere difficoltà a scrivere scene dal punto di vista di più personaggi.
Soluzioni ai problemi
Ci sono alcune soluzioni ai problemi che potresti incontrare quando scegli la persona in cui scrivere il tuo libro. Ad esempio, se scegli la prima persona, puoi utilizzare il flusso di coscienza per entrare nella mente del tuo personaggio e per scrivere scene in cui il tuo personaggio non è presente.
Se scegli la terza persona, puoi utilizzare il discorso indiretto libero per creare un senso di intimità e di coinvolgimento con il lettore. Puoi anche utilizzare il punto di vista multiplo per raccontare la storia da più prospettive.
Esempi di libri scritti in prima e in terza persona
Ci sono molti esempi di libri scritti in prima e in terza persona. Alcuni esempi di libri scritti in prima persona sono “Il giovane Holden” di J.D. Salinger e “L’amica geniale” di Elena Ferrante. Alcuni esempi di libri scritti in terza persona sono “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien e “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez.
Opinioni di esperti sulla scelta della persona
Ci sono molte opinioni diverse sulla scelta della persona in cui scrivere un libro. Alcuni autori preferiscono scrivere in prima persona, mentre altri preferiscono scrivere in terza persona. Non esiste una risposta giusta o sbagliata, la scelta dipende dalle tue preferenze personali e dal tipo di storia che vuoi raccontare.
Tuttavia, ci sono alcuni esperti che hanno espresso delle opinioni sulla scelta della persona. Ad esempio, il famoso scrittore Stephen King ha detto che preferisce scrivere in terza persona perché gli consente di “stare fuori dalla storia e di osservare i personaggi come se fossero degli insetti in un barattolo”.
L’autrice J.K. Rowling, invece, ha detto che preferisce scrivere in prima persona perché le consente di “entrare nella mente dei personaggi e di vedere il mondo attraverso i loro occhi”.
Conclusione
Alla fine, la scelta della persona in cui scrivere il tuo libro spetta a te. Non esiste una risposta giusta o sbagliata, la scelta dipende dalle tue preferenze personali e dal tipo di storia che vuoi raccontare. Considera attentamente i pro e i contro di entrambe le opzioni prima di prendere una decisione.
Scrivere Un Libro In Prima O Terza Persona
Considera il coinvolgimento del lettore.
- Prima persona: coinvolgimento diretto.
- Terza persona: coinvolgimento indiretto.
Scegli in base alla storia e al tono che vuoi creare.
Prima persona: coinvolgimento diretto.
Quando scrivi in prima persona, crei un coinvolgimento diretto tra il lettore e il protagonista della storia. Il lettore vede il mondo attraverso gli occhi del protagonista e sperimenta i suoi pensieri, sentimenti ed emozioni in prima persona.
- Il lettore si identifica con il protagonista: quando il lettore legge un libro in prima persona, si identifica più facilmente con il protagonista. Ciò perché il lettore può vedere il mondo attraverso gli occhi del protagonista e sperimentare i suoi pensieri, sentimenti ed emozioni in prima persona.
- Il lettore si sente più coinvolto nella storia: il coinvolgimento diretto del lettore con il protagonista crea un senso di coinvolgimento più profondo nella storia. Il lettore si sente più partecipe degli eventi e più interessato a scoprire cosa accadrà.
- Il tono della storia è più personale e intimo: scrivere in prima persona crea un tono più personale e intimo. Ciò perché il lettore sente di essere in contatto diretto con il protagonista e di condividere i suoi pensieri e sentimenti più intimi.
La prima persona è una buona scelta per storie in cui vuoi creare un forte legame tra il lettore e il protagonista, o per storie in cui vuoi esplorare la psicologia di un personaggio in modo approfondito.
Alcuni esempi di libri scritti in prima persona sono: * “Il giovane Holden” di J.D. Salinger * “L’amica geniale” di Elena Ferrante * “Il diario di Anne Frank” di Anne Frank * “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti * “La casa degli spiriti” di Isabel Allende
Terza persona: coinvolgimento indiretto.
Quando scrivi in terza persona, crei un coinvolgimento indiretto tra il lettore e i personaggi della storia. Il lettore osserva il mondo da una prospettiva esterna e vede i personaggi e gli eventi da una certa distanza.
- Il lettore osserva la storia da una prospettiva esterna: quando il lettore legge un libro in terza persona, osserva la storia da una prospettiva esterna. Ciò significa che il lettore non è dentro la mente di nessun personaggio, ma vede i personaggi e gli eventi dall’esterno.
- Il lettore ha una visione più ampia della storia: la prospettiva esterna della terza persona consente al lettore di avere una visione più ampia della storia. Il lettore può vedere le azioni e le motivazioni di tutti i personaggi e può comprendere meglio le relazioni tra di loro.
- Il tono della storia è più oggettivo e distaccato: scrivere in terza persona crea un tono più oggettivo e distaccato. Ciò perché il lettore non è coinvolto direttamente nella storia e può osservarla con una certa distanza.
La terza persona è una buona scelta per storie in cui vuoi creare una distanza tra il lettore e i personaggi, o per storie in cui vuoi raccontare eventi storici o mitologici.
Alcuni esempi di libri scritti in terza persona sono: * “Il Signore degli Anelli” di J.R.R. Tolkien * “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez * “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa * “La Storia” di Elsa Morante * “La Divina Commedia” di Dante Alighieri
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