Ciao a tutti, oggi vorrei parlarvi del libro “Giuro che non avrò più fame” di Michela Murgia. Questo libro è un’autobiografia in cui l’autrice racconta la sua infanzia e adolescenza in Sardegna, in particolare nel paese di Cabras, in provincia di Oristano.
Trama
La protagonista, Michela, è una bambina nata in una famiglia povera e numerosa. Il padre è un contadino che lavora duro per mantenere la famiglia, mentre la madre è una casalinga che si prende cura dei figli e della casa.
Michela cresce in un ambiente rurale e tradizionale, dove le persone sono legate alle tradizioni e alla cultura del luogo. Tuttavia, la sua vita viene sconvolta quando, all’età di 11 anni, perde il padre in un incidente sul lavoro.
Dopo la morte del padre, la famiglia di Michela si trova in difficoltà economiche. La madre deve trovare un lavoro per mantenere i figli, mentre Michela e i suoi fratelli sono costretti a rinunciare a molte cose.
La fame
Uno dei temi principali del libro è la fame. Michela e la sua famiglia soffrono spesso la fame, perché non hanno abbastanza soldi per comprare il cibo. La protagonista ricorda come, da bambina, spesso andava a letto con la pancia vuota e come, a scuola, era costretta a rubare il cibo ai compagni di classe.
L’emigrazione
Un altro tema importante del libro è l’emigrazione. Michela e la sua famiglia sono costretti a lasciare la Sardegna per cercare lavoro nel continente. Si trasferiscono a Milano, dove Michela trova lavoro come operaia in una fabbrica. Tuttavia, la vita in città è difficile per la protagonista, che non riesce a integrarsi e si sente sempre più sola.
La rinascita
Dopo alcuni anni di difficoltà, Michela riesce a trovare la sua strada. Si iscrive all’università e si laurea in lettere. Successivamente, inizia a lavorare come giornalista e scrittrice. Il suo libro “Accabadora” vince il Premio Campiello nel 2010 e viene tradotto in diverse lingue.
Michela Murgia è oggi una scrittrice affermata e impegnata socialmente. È una voce importante nel panorama letterario italiano e i suoi libri sono apprezzati da un vasto pubblico.
Problemi e soluzioni
Il libro “Giuro che non avrò più fame” affronta alcuni problemi sociali importanti, come la povertà, l’emigrazione e la discriminazione. Michela Murgia racconta la sua storia personale per denunciare queste ingiustizie e per sensibilizzare l’opinione pubblica.
Non ci sono soluzioni semplici a questi problemi, ma il libro di Michela Murgia può aiutarci a riflettere su questi temi e a impegnarci per costruire una società più giusta.
Esempi
Il libro “Giuro che non avrò più fame” contiene numerosi esempi di povertà, emigrazione e discriminazione. Ecco alcuni esempi:
- Michela e la sua famiglia sono costretti a lasciare la Sardegna per cercare lavoro nel continente.
- Michela trova lavoro come operaia in una fabbrica, ma la vita in città è difficile per lei.
- Michela viene discriminata perché è sarda e perché proviene da una famiglia povera.
Opinioni degli esperti
Il libro “Giuro che non avrò più fame” ha ricevuto recensioni positive da parte degli esperti. Ecco alcune opinioni:
“Un libro potente e commovente che racconta la storia di una donna che ha superato grandi difficoltà per realizzare i suoi sogni.”
– La Repubblica
“Un libro necessario che denuncia le ingiustizie sociali e ci ricorda che la povertà e l’emigrazione sono problemi che riguardano tutti noi.”
– Il Corriere della Sera
Conclusione
“Giuro che non avrò più fame” è un libro importante e coinvolgente che racconta una storia di povertà, emigrazione e discriminazione. Michela Murgia è una scrittrice coraggiosa e impegnata che usa la sua voce per denunciare le ingiustizie sociali e per sensibilizzare l’opinione pubblica. Questo libro è un invito a riflettere su questi temi e a impegnarci per costruire una società più giusta.
Libro Giuro Che Non Avrò Più Fame Trama
Autobiografia di Michela Murgia sulla sua infanzia in Sardegna.
- Povertà, emigrazione, discriminazione.
Una storia di resilienza e riscatto.
Povertà, emigrazione, discriminazione.
Questi sono i temi principali del libro “Giuro che non avrò più fame” di Michela Murgia. L’autrice racconta la sua infanzia e adolescenza in Sardegna, in particolare nel paese di Cabras, in provincia di Oristano.
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Povertà
La famiglia di Michela è povera. Il padre è un contadino che lavora duro per mantenere la famiglia, mentre la madre è una casalinga che si prende cura dei figli e della casa. Michela e i suoi fratelli sono costretti a rinunciare a molte cose, come i giocattoli e i vestiti nuovi.
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Emigrazione
Dopo la morte del padre, la famiglia di Michela è costretta a lasciare la Sardegna per cercare lavoro nel continente. Si trasferiscono a Milano, dove Michela trova lavoro come operaia in una fabbrica. Tuttavia, la vita in città è difficile per la protagonista, che non riesce a integrarsi e si sente sempre più sola.
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Discriminazione
Michela viene discriminata perché è sarda e perché proviene da una famiglia povera. Viene presa in giro dai compagni di scuola e dai colleghi di lavoro. Inoltre, viene spesso trattata male dai proprietari degli appartamenti in cui vive.
Questi sono solo alcuni dei problemi che Michela Murgia affronta nel suo libro. L’autrice racconta la sua storia personale per denunciare queste ingiustizie e per sensibilizzare l’opinione pubblica.
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